Messa alle corde dalla protesta di ieri, l’amministrazione chiede al Sant’Orsola di posticipare lo sgombero. Gli occupanti: “nessuna soluzione concreta, solo uno scarico di responsabilità”.
Con una nota congiunta degli assessori alla casa e alle politiche sociali, diffusa in giornata, il Comune prova a intervenire nella vicenda del Cso Terzo Piano, sotto sgombero da parte dell’Azienda Ospedaliera Sant’Orsola. I due assessori fanno sapere di “essersi attivati” nei confronti della proprietà perché sospenda per il momento le operazioni di sgombero, in attesa della convocazione da parte del Prefetto di un tavolo di discussione “sul tema dell’emergenza abitativa in città”, che dovrebbe coinvolgere gli enti pubblici proprietari di immobili sfitti.
Sostanzialmente nulla di nuovo dunque rispetto a quanto affermato già ieri, in un incontrocon gli occupanti del Cso Terzo Piano a seguito della protesta di questi ultimi in consiglio comunale. L’Amminstrazione, messa alle corde dalle lotte di questi mesi e dai numeri dell’emergenza abitativa, prova a prendere tempo, mascherando la mancanza di qualsiasi risposta concreta dietro l’attivazione di presunti percorsi di mediazione. Un gioco allo scarico di responsabilità tra istituzioni cittadine che tra l’altro ricorda molto da vicino le vicende di un anno fa dello sgombero di Bartleby, quando il Comune si pose in un ruolo di finto mediatore tra il collettivo e l’Università, e di fatto avallò lo sgombero dello spazio sociale di via Petronio Vecchio. Si ripropongono le stesse dinamiche?
La nota arriva come tentativo di risposta alla giornata di protesta di ieri quando gli occupanti di via Irnerio, insieme a quelli delle scuole Ex Ferrari e ad Asia Usb, hanno portato a Palazzo d’Accursio le ragioni della loro lotta, trovando la porta sbarrata da un ingente spiegamento di polizia. Solo dopo che con grande determinazione i manifestanti sono riusciti a far entrare una delegazione all’interno del palazzo l’Amministrazione si è sentita in dovere di dare una risposta.