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Povera università, ridotta a nominare la “Miss Chirurgia Plastica”…

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Non c’è bisogno di ricordare al grande pubblico quali sono i meriti che il nostro sistema universitario, da qualche anno a questa parte, può annoverare nel proprio curriculum: preparazione al lavoro gratuito, organizzazione aziendale della formazione, mercificazione del sapere.. Ma da oggi l’università nostrana potrà vantarsi anche di patrocinare un concorso di bellezza.

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Conoscere il jobs act per combatterlo – di iononlavorogratis

Mercoledì alle H.17:00 proproniamo all’interno del percorso e con i compagni di iononlavorogratis un momento di dialogo e confronto per discutere del Jobs Act e dei decreti attuativi che entreranno in vigore in questo periodo.

Dopo un autunno di iniziative e dibattiti, dopo le contestazioni al Recruiting Day e al Career Day, alla presenza dei ministri dell’austerity all’azienda-Unibo e all’inaugurazione dell’anno accademico di Dionigi&Renzi, continua il percorso di #iononlavorogratis verso la mobilitazione contro l’Expo di Milano, modello di sperimentazione della precarizzazione definitiva.

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Renzi, Bologna ti rifiuta!

Il governo Renzi e il Partito Democratico, rappresentano oggi la testa di ponte per l’attuazione delle politiche di austerità imposte dall’Unione Europea al nostro Paese.

Questo governo è ormai il terzo consecutivo privo di alcuna legittimazione popolare ed è forse quello che sta portando l’attacco più massiccio alle classi popolari e agli spazi democratici all’interno del Paese.

Basti pensare al Jobs Act, grazie al quale si tornerà a rapporti lavorativi pre-novecenteschi, al “Piano Casa”, che criminalizza il disagio sociale diffuso che porta migliaia di persone ad organizzarsi nella lotta per il diritto all’abitare, allo “Sblocca Italia” con cui legalizzare devastazione dei territori e malaffare, e al rifiuto di aprire qualsivoglia tavolo di trattativa con i corpi intermedi della società. Lontano dal rappresentare quella tanto paventata novità di cui si fregiava, Renzi non è altro che un burattino nelle mani delle classi dirigenti europeiste che, messo da parte il recalcitrante e ormai impresentabile Berlusconi, hanno ora bisogno di un attore che sappia recitare per bene la sua parte; che sappia cioè rendere questo Paese “competitivo e affidabile” per attirare investimenti esteri al costo di demolire ogni residuo dei diritti dei lavoratori e ridurre al minimo possibile i salari diretti e indiretti.

Giovedì, Matteo Renzi sarà a Bologna per chiudere la campagna elettorale di Stefano Bonaccini, aspirante Presidente dell’Emilia-Romagna e suo uomo di fiducia. Non perderemo l’occasione per fargli sentire la nostra voce, per fargli capire che non accetteremo supinamente il processo di centralizzazione europea di cui lui e il suo partito si stanno facendo garanti, come non accetteremo senza lottare la precarizzazione di milioni di vite, i tagli alla sanità e all’istruzione, la svendita del patrimonio pubblico e la repressione del dissenso nelle piazze.

Per tutti questi motivi invitiamo tutte e tutti a partecipare al presidio che si terrà giovedì 20 novembre ore 20.00 Paladozza, piazza Azzarita Bologna

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Garanzia di sfruttamento

IMG_0538Questa mattina assieme ad altre realtà antagoniste cittadine abbiamo voluto fare sentire la nostra voce al convegno organizzato in Sala Borsa da Regione, Provincia e Comune dall’ossimorico titolo: “La garanzia giovani parte. Con le imprese”.
Ci siamo presentati a una «festa» a cui non siamo stati invitati pur essendo gli oggetti protagonisti delle belle parole che venivano spese lì dentro: giovani, lavoro, garanzie. Ci siamo presentati per ricordare a tutti che non lasceremo prendere ad altri le decisioni che riguardano il nostro futuro.
Il progetto che ci viene offerto è molto lontano da ciò che si può definire «garanzia». L’unica soluzione che continuano ad offrire al problema della disoccupazione giovanile in questa Garanzia Giovani rispecchia lo spirito del Decreto Poletti (Jobs Act): precarietà diffusa e lavoro praticamente gratuito nelle forme contrattuali degli stage e degli apprendistati, forme di sfruttamento che garantiscono solo forza lavoro non pagata alle imprese.
Non potrebbe essere altrimenti visto che questo piano segue le linee guida per i giovani dell’Unione Europea, assai poco interessata alla garanzia di un lavoro dignitoso per i giovani dei paesi più colpiti dalla crisi (l’esempio Greco insegna) ma molto più interessata a garantirsi manodopera a basso costo, flessibile.
I più fortunati, quelli che si sono potuti formare, infatti, hanno la grande opportunità garantita dall’unione delle frontiere europee di emigrare per andare nei paesi del nord a vendere il proprio lavoro per due lire in più; per gli altri precarietà e sfruttamento.
Oggi ribadiamo la nostra opposizione alle politiche europee e ai loro fantocci politici italiani che a suon di tagli e riforme sul lavoro distruggono ogni prospettiva di vita dignitosa per vecchie e nuove generazioni delle classi popolari.
Il controsemestre popolare continua.