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Intervista a un militante di Ernai (organizzazione giovanile indipendentista – Euskal Herria)

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Come campagna Noi Restiamo abbiamo avuto l’opportunità di ospitare lo scorso 26 marzo l’iniziativa organizzata in varie città d’Italia dall’organizzazione di solidarietà internazionale verso i Paesi Baschi – EHL, Euskal Herriaren Lagunak – a cui abbiamo recentemente aderito. Abbiamo avuto modo in quell’occasione di intervistare un compagno basco membro dell’organizzazione giovanile Ernai, indagato e poi assolto nel processo di illegalizzazione delle organizzazioni giovanili basche, e che ha ricalcato poi i temi affrontati nel partecipato dibattito serale svolto al CSO Terzopiano di via Irnerio 13 a Bologna.

Nell’intervista abbiamo potuto raccontare quella che è la situazione della lotta del popolo basco, ma è per noi anche un tassello importante per aprire un dibattito rispetto a questioni politiche che riteniamo centrali rispetto al contesto in cui ci troviamo in Europa oggi e con cui siamo chiamati a confrontarci. Continua a leggere

Da Bologna a Euskal Herria: la solidarietà è un’arma!

20150127_163931Dopo aver appreso dei vergognosi arresti di avvocati, attivisti e sindacalisti (sedici in tutto) appartenenti ai gruppi indipendentisti baschi, compiuti dalle forze di repressione spagnole, abbiamo ritenuto opportuno portare la nostra solidarietà a chi, giorno dopo giorno e nonostante le violenze subite, lotta per l’autodeterminazione del proprio popolo. Continua a leggere

Kobane libera? Vittoria kurda e buona coscienza

10946172_10205212137043592_2072530371_oCerte notizie è sempre meglio inquadrarle bene. Kobane è stata liberata, si legge su vari quotidiani italiani in queste ore. La Stalingrado del Medio Oriente ha vinto sull’Isis. Cerchiamo di fare chiarezza, mettendo a frutto la nostra esperienza diretta sul campo, conclusasi giusto giusto ieri. È vero: il YPG e il GPJ – le milizie popolari  del Rojava, rispettivamente maschile e femminile, collegati al PYD e al PKK – stanno tra mille difficoltà riprendendo il controllo della città e stanno avanzando decisi nelle periferie e lungo il confine turco. La gigantesca bandiera del Kurdistan siriano che sventola dall’altura che domina Kobane, notizia tra l’altro della settimana scorsa (ma i media italiani ci arrivano sempre dopo..), sta a dimostrare il risultato positivo dell’offensiva. Alcuni attivisti della campagna “Noi Restiamo” e di Radio Machete sono stati in questi giorni nel piccolo villaggio di Musanter, l’ultimo prima di Kobane, proprio nella fascia di confine controllata dal PKK, stretto tra l’Isis e l’esercito turco. Abbiamo parlato con gli attivisti e con i combattenti, abbiamo cercato di capire la loro condizione e le loro necessità – tutte politiche, altro che gli articoli di Repubblica e Corriere in merito -, e abbiamo avuto modo di inquadrare la vera organizzazione del popolo kurdo e del BDP (il partito politico dei curdi di Turchia). Continua a leggere