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Renzi, Schulz, PD e PSE: solo guerra e precarietà!

10606313_1469900849948961_7282289724437560931_nCon questo striscione abbiamo voluto salutare oggi l’arrivo di Matteo Renzi alla festa dell’Unità di Bologna.
Lo abbiamo voluto salutare, assieme al leader tedesco del PSE, Martin Schulz, con due parole molto chiare e semplici che riassumono l’essenza delle politiche portate avanti dal PD e dal PSE: guerra e precarietà!
Il Partito Democratico infatti assume, nel suo agire politco, la filosofia, la visione del mondo e la responsabilità politica delle istituzione dell’UE, che levano alta la bandiera della precarietà lavorativa ed esistenziale, delle privatizzazioni, della guerra fra poveri, a favore della competizione internazionale a ogni costo senza curarsi del massacro sociale che tutto ciò comporta.
Renzi è chiamato, dopo la poca spendibilità di Monti e Letta, a stabilizzare l’anomalia italiana mostrando mediaticamente di avere un ruolo di mediazione rispetto ai vincoli della Troika, ma applicandone le politiche in realtà in toto.
Con questo striscione abbiamo voluto ricordare il ruolo del PSE, che con Schulz ha soffiato sulla guerra in Ucraina; come anche Mogherini, Ministro della Difesa italiana, alto rappresentante per la politica estera europea, che rimane comunque sulle posizioni non concilianti di NATO e UE, nonostante il tentativo dell’altra parte di siglare una tregua duratura.
Questo striscione vuole essere un altro segno del nostro dissenso alla Festa dell’Unità dopo le contestazioni della settimana scorsa: prima al ministro Lupi, che ci ha visti presenti con ASIA USB, poi a Farinetti, azione di protesta con cui solidarizziamo pienamente. Piano casa, Jobs act e grandi opere, simboli dell’attacco dall’alto alle fasce più deboli, della speculazione, per precarizzare, per scomporre, sfruttando disoccupazione e miseria.
Renzi è chiamato ad attuare queste misure che, oltre che nei contenuti, anche nella forma – la governabilità al primo posto, attuata tramite l’accentramento istituzionale, l’assenza di consultazioni democratiche e la fine del confronto con i corpi intermedi – corrisponde al piano dell’UE e di Schulz, presidente del suo Parlamento senza poteri.

Rilanciamo il Controsemestre Popolare e di Lotta
Noi Restiamo

Schulz e Renzi: la Festa neoliberista dell’Unità

Gli organizzatori della Festa nazionale dell’Unità di Bologna hanno rotto gli indugi e finalmente gettano la maschera. Hanno deciso infatti di accogliere con queste parole, scritte nero su bianco lungo uno striscione di 10 metri, gli ultimi sprovveduti ospiti che verranno a farsi imbonire dalle parole di due degli attuali leader della politica neoliberista dell’Unione Europea.
Tra oggi e domani, in due differenti iniziative, il presidente dell’europarlamento e il premier italiano calcheranno il palco della vergognosa kermesse. Una festa in cui vengono celebrate le scelte assunte finora dalle loro forze politiche sul piano nazionale e continentale, baluardi fondamentali per la trasmissione e l’applicazione dei diktat della tecnocrazia europea, a discapito delle fasce popolari delle società del Mediterraneo e dei lavoratori di tutte le periferie produttive. Pse e Pd sono proprio tra i principali artefici del Fiscal Compact, del MES, e del processo di massacro sociale che da Maastricht in poi si abbatte sulle classi più deboli del continente, articolato in maniera più forte e decisa in questi anni in cui la crisi si fa sistema.
A partire da questa mattina quindi un primo segnale si leva alto contro la cortina di fumo che i due signori pensano di poter vendere a orecchie disattente, e quest’insegna a poche centinaia di metri dall’entrata della festa accoglierà anch’essi, perché sappiano che sempre di più sono quelli che conoscono le loro responsabilità e si opporranno alle loro politiche.

Rilanciamo il Controsemestre Popolare e di Lotta per l’autunno
NOI RESTIAMO

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Bologna. I senza casa alla festa dell’Unità per contestare il ministro Lupi

Blitz e presidio di ASIA-USB per il diritto all’abitare. Alla festa nazionale dell’Unità, kermesse del PD a Bologna, era prevista la partecipazione del ministro Lupi, il “mandante” del vergognoso art.5 del decreto sulla casa. I senza casa, gli sfrattati, gli occupanti di edifici lasciati vuoti dalla speculazione hano ritenuto di far sentire al ministro e ai suoi sodali la propria indignazione. Ma la festa ha chiuso i battenti al dissenso sociale,portato da attivisti e occupanti.Il Piano Casa di è una violazione dei diritti e un via libera alla speculazione edilizia.2014-09-01 19.59.44

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