Joseph Halevi risponde a Giorgio Gattei

Joseph Halevi ci ha inviato un breve intervento sui temi sollevati da Giorgio Gattei all’assemblea nazionale di Noi Restiamo del 19 Ottobre. Lo pubblichiamo volentieri, nella speranza di alimentare un dibattito che sia utile per tutti e tutte. Continua il nostro percorso verso la costruzione di un discorso alternativo a quello del padrone! Continua a leggere

Renzi, PD, Unione Europea fuori dal nostro futuro! Il vostro fango vi sommergerà!

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Con questo striscione e qualche chilo di fango ci siamo presentati in piazza Azzarita ieri, giovedì 20 novembre, per “accogliere” Matteo Renzi, in tour a Bologna per chiudere la campagna elettorale del suo scudiero Bonaccini. Il riferimento è chiaramente alla tragica situazione in cui versano molte città del Nord Italia, devastate da alluvioni e fango a causa  della criminale gestione del territorio di cui sono state oggetto e che certo non trarranno giovamento dallo Sblocca Italia, che prevede altre “grandi opere” e cementificazioni indiscriminate su tutto il territorio nazionale. Continua a leggere

Bologna. A proposito di feste, socialità, iniziative e sapere critico in università: postilla

La campagna Noi Restiamo vuole aggiungere una postilla agli attacchi della stampa cittadina della scorsa settimana volti a screditare i movimenti sociali e chiudere gli spazi di aggregazione universitari. A nostro parere si sta attuando un capovolgimento del reale, facendo passare la chiusura di questi spazi conquistati dagli studenti all’interno delle facoltà come un fattore democratico, che mira alla tutela dei cittadini.

Ci sentiamo di fare questa puntualizzazione per rispondere a un articolo in particolare, in cui si attacca la festa universitaria del 4 novembre in Strada Maggiore 45 e il “degrado” che ancora una volta ha caratterizzato quella zona.

Scriviamo queste poche righe perchè di degrado non si tratta, né di una festa universitaria qualsiasi: il CSO Terzopiano e la campagna Noi Restiamo si rivendicano l’organizzazione della festa antimilitarista del 4 novembre, proprio nel giorno dell’autocelebrazione delle forze armate, e che quest’anno coincide col centenario della grande guerra: una doppia ricorrenza che più macabra non si può proprio concepire, in cui si celebra la partecipazione al massacro di milioni di giovani, lavoratori, contadini sacrificati nello scontro per l’egemonia fra le potenze imperialiste e le loro borghesie nazionali. Alla festa del 4 novembre abbiamo legato inoltre un incontro intitolato “1914-2014: gli apprendisti stregoni dell’imperialismo portano di nuovo alla Guerra” svoltosi all’interno del CSO Terzopiano a cui ha partecipato anche Giorgio Gattei, docente di Storia dell’economia all’Unibo.

Consideriamo pertanto l’università un luogo libero e plurale, dove poter esprimere il dissenso, e ci opponiamo a un’idea di istituzione formativa che legittima e promuove l’individualismo. Lo sviluppo del pensiero critico dovrebbe essere una prerogativa dell’università.. e se questa non lo fa, continueremo a farlo noi.

Noi Restiamo

Renzi, Bologna ti rifiuta!

Il governo Renzi e il Partito Democratico, rappresentano oggi la testa di ponte per l’attuazione delle politiche di austerità imposte dall’Unione Europea al nostro Paese.

Questo governo è ormai il terzo consecutivo privo di alcuna legittimazione popolare ed è forse quello che sta portando l’attacco più massiccio alle classi popolari e agli spazi democratici all’interno del Paese.

Basti pensare al Jobs Act, grazie al quale si tornerà a rapporti lavorativi pre-novecenteschi, al “Piano Casa”, che criminalizza il disagio sociale diffuso che porta migliaia di persone ad organizzarsi nella lotta per il diritto all’abitare, allo “Sblocca Italia” con cui legalizzare devastazione dei territori e malaffare, e al rifiuto di aprire qualsivoglia tavolo di trattativa con i corpi intermedi della società. Lontano dal rappresentare quella tanto paventata novità di cui si fregiava, Renzi non è altro che un burattino nelle mani delle classi dirigenti europeiste che, messo da parte il recalcitrante e ormai impresentabile Berlusconi, hanno ora bisogno di un attore che sappia recitare per bene la sua parte; che sappia cioè rendere questo Paese “competitivo e affidabile” per attirare investimenti esteri al costo di demolire ogni residuo dei diritti dei lavoratori e ridurre al minimo possibile i salari diretti e indiretti.

Giovedì, Matteo Renzi sarà a Bologna per chiudere la campagna elettorale di Stefano Bonaccini, aspirante Presidente dell’Emilia-Romagna e suo uomo di fiducia. Non perderemo l’occasione per fargli sentire la nostra voce, per fargli capire che non accetteremo supinamente il processo di centralizzazione europea di cui lui e il suo partito si stanno facendo garanti, come non accetteremo senza lottare la precarizzazione di milioni di vite, i tagli alla sanità e all’istruzione, la svendita del patrimonio pubblico e la repressione del dissenso nelle piazze.

Per tutti questi motivi invitiamo tutte e tutti a partecipare al presidio che si terrà giovedì 20 novembre ore 20.00 Paladozza, piazza Azzarita Bologna

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