Renzi, PD, Unione Europea fuori dal nostro futuro! Il vostro fango vi sommergerà!

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Con questo striscione e qualche chilo di fango ci siamo presentati in piazza Azzarita ieri, giovedì 20 novembre, per “accogliere” Matteo Renzi, in tour a Bologna per chiudere la campagna elettorale del suo scudiero Bonaccini. Il riferimento è chiaramente alla tragica situazione in cui versano molte città del Nord Italia, devastate da alluvioni e fango a causa  della criminale gestione del territorio di cui sono state oggetto e che certo non trarranno giovamento dallo Sblocca Italia, che prevede altre “grandi opere” e cementificazioni indiscriminate su tutto il territorio nazionale.

La piazza antistante il Paladozza, dove si è svolto il patetico show del premier, è stata attraversata da alcune centinaia di persone tra collettivi, organizzazioni politiche, studenti, precari della scuola e del mondo della formazione, lavoratori e militanti USB e occupanti di case organizzati da AS.I.A.

Una folla eterogenea e composita che ha saputo rimarcare il disagio e la frustrazione in cui versano milioni di persone in questo Paese, grazie alle scellerate politiche di austerità che arrivano da Bruxelles e di cui questo governo si fa garante.

“Renzi, Alfano, Berlusconi, un solo progetto: quello dei padroni” e “contro austerità e repressione, rompere la gabbia dell’Unione” sono alcuni degli slogan scanditi al presidio e durante il corteo che si è snodato per le vie del centro,  per comunicare il messaggio portato in quella data: non siamo disposti a veder svendere il nostro futuro,  i nostri diritti e la nostra dignità standocene con le mani in mano.

A quasi dieci mesi dal suo insediamento, è ormai lampante infatti quali siano i progetti e gli interessi che questo governo difende. Il Jobs Act, il Piano Casa e lo Sblocca Italia dimostrano che Renzi e soci sono al servizio dei poteri forti e delle classi dirigenti italiane ed europee: grandi multinazionali, banche e gruppi finanziari interessati a speculare sulla macelleria sociale in atto; senza naturalmente dimenticare i “capitalisti straccioni” nostrani: palazzinari, intrallazzatori, mafie e mafiette varie che, per non essere annientati dalla competizione globale, hanno bisogno di favori, appalti e amministrazioni compiacenti.

Se a questo aggiungiamo il tono sprezzante con cui Renzi si fa beffe di tutti i corpi intermedi della società e la violenta repressione con cui il governo risponde a cortei e manifestazioni di protesta, vediamo chiaramente quale sia l’orizzonte a cui tendono e in cui vogliono costringerci: precarietà come condizione non solo lavorativa ma esistenziale, sacche di povertà e disagio sociale sempre maggiori, migliaia di case sfitte e sempre più gente che non può permettersi di pagare un affitto o un mutuo, svendita del patrimonio pubblico, sanità e istruzione solo per chi se le può permettere.

Se è vero che, come ha affermato Bonaccini, non gli facciamo paura, è altrettanto indubbio che il consenso e l’approvazione attorno al governo Renzi e al Partito Democratico pare diano i primi segni di cedimento e che al loro posto si stiano facendo largo,  a poco a poco ma inesorabilmente, la rabbia, la frustrazione e il disagio di un intero popolo che sta man mano perdendo ogni diritto, ogni conquista e spazio democratico, ogni prospettiva e speranza per il futuro.

Renzi ha affermato che “la speranza batte la rabbia”, noi rispondiamo che la nostra speranza è la nostra rabbia perché, a breve, milioni di persone si ritroveranno ad avere solo quello. E allora forse, lor signori non potranno nemmeno più dissimulare il terrore che un intero popolo possa conquistare e distruggere la torre d’avorio in cui si sono asserragliati.

campagna Noi Restiamo, 21/11/2014