“PAROLE VUOTE E SOLUZIONI CONCRETE”!

Oggi si è svolto un presidio indetto da ASIA-USB sotto la sede del comune in piazza maggiore. Ci limiteremo a condividere il comunicato stilato dopo il presidio:

Bologna 08/09/2014

L’incontro avvenuto oggi al tavolo per le “Politiche per l’abitare  e l’emergenza 
abitativa” tra la Federazione USB Bologna, ASIA e i rappresentati 
dell’ Amministrazione 
Comunale, presente l’Ass. Malagoli , ci lascia ancora una volta insoddisfatti.
Le linee di intrevento con cui l’amministrazione intenderebbe risolvere le 
problematiche abitative che riguardano migliaia di lavoratori sono la solita 
“Minestra riscaldata “ , con l’aggiunta di acqua.

20140908_09402220140908_094127Riproporre  il modello del “Protocollo 
Antisfratto” che in 3 anni ha risolto 
130 situazioni, a fronte di 4500 
sfratti nella sola città di Bologna, 
non fa che aumentare la nostra tesi 
sul metodo fallimentare che la giunta 
vuole riproporre in versione più 
allungata ma ugualmente fallimentare.
Notiamo , inoltre, che anche nel 
documento che la Giunta ha messo in 
discussione (ma il Sindaco ha già 
enunciato) la divergenza che corre 
tra la nostra Organizzazione e 
l’Amministrazione Comunale è ampia.
Da mesi ormai proponiamo - blocco 
degli  sfratti, requisizione degli 
alloggi sfitti, legalizzazione delle 
occupazioni abitative.
Continueremo la nostra lotta, che è 
la lotta di chi, privato della 
dignità, subisce le conseguenze del 
reazionario Piano casa di Renzi. 
Di tutto questo nell’incontro non si 
è parlato, argomenti di cui ci 
saremmo aspettati, 
pur nelle dovute divergenze, l’apertura di un dialogo , abbiamo dovuto invece 
ascoltare ancora una volta solo parole.
Vediamo invece una netta presa di distanza dalle occupazioni per poi proporre le 
soluzioni che quelle occupazioni hanno di fatto portato alla luce, quando tutta 
l’amministrazione comunale  faceva finta che quei problemi non esistessero.
Rilanciamo dunque l’attività che Asia porta avanti da anni, quella dei presidi 
contro gli sfratti, delle occupazioni e dell’organizzazione dell’inquilinato e 
della popolazione senza casa, consapevoli che in una società in cui si pretende 
di fare politica unicamente con vuote parole è l’unico modo per scuotere le 
coscienze. Coscienze a tal punto addormentate da non riconoscere la spirale in 
cui questa crisi, generata e alimentata dai governi che si sono succeduti fino a 
quello attuale, lascia sprofondare la popolazione, smantellando gradualmente tutto 
il sistema di welfare pubblico e appaltandolo a privati. Questo modello di 
gestione criminale, che passa a Bologna per la svendita del patrimonio immobiliare 
pubblico e l’affidamento della gestione di diverse case Acer a enti privati.
E’ chiaro che in questo modo si aprono spazi giganteschi per la speculazione e 
l’abuso delle risorse, ma dopotutto è proprio questo il solco tracciato dal Piano 
Casa.
Per questo, continueremo a riempire le piazze di alternativa sociale, solidarietà,
rabbia ma anche speranza, in una lotta che non si arresta.