Con questo striscione abbiamo voluto salutare oggi l’arrivo di Matteo Renzi alla festa dell’Unità di Bologna.
Lo abbiamo voluto salutare, assieme al leader tedesco del PSE, Martin Schulz, con due parole molto chiare e semplici che riassumono l’essenza delle politiche portate avanti dal PD e dal PSE: guerra e precarietà!
Il Partito Democratico infatti assume, nel suo agire politco, la filosofia, la visione del mondo e la responsabilità politica delle istituzione dell’UE, che levano alta la bandiera della precarietà lavorativa ed esistenziale, delle privatizzazioni, della guerra fra poveri, a favore della competizione internazionale a ogni costo senza curarsi del massacro sociale che tutto ciò comporta.
Renzi è chiamato, dopo la poca spendibilità di Monti e Letta, a stabilizzare l’anomalia italiana mostrando mediaticamente di avere un ruolo di mediazione rispetto ai vincoli della Troika, ma applicandone le politiche in realtà in toto.
Con questo striscione abbiamo voluto ricordare il ruolo del PSE, che con Schulz ha soffiato sulla guerra in Ucraina; come anche Mogherini, Ministro della Difesa italiana, alto rappresentante per la politica estera europea, che rimane comunque sulle posizioni non concilianti di NATO e UE, nonostante il tentativo dell’altra parte di siglare una tregua duratura.
Questo striscione vuole essere un altro segno del nostro dissenso alla Festa dell’Unità dopo le contestazioni della settimana scorsa: prima al ministro Lupi, che ci ha visti presenti con ASIA USB, poi a Farinetti, azione di protesta con cui solidarizziamo pienamente. Piano casa, Jobs act e grandi opere, simboli dell’attacco dall’alto alle fasce più deboli, della speculazione, per precarizzare, per scomporre, sfruttando disoccupazione e miseria.
Renzi è chiamato ad attuare queste misure che, oltre che nei contenuti, anche nella forma – la governabilità al primo posto, attuata tramite l’accentramento istituzionale, l’assenza di consultazioni democratiche e la fine del confronto con i corpi intermedi – corrisponde al piano dell’UE e di Schulz, presidente del suo Parlamento senza poteri.
Rilanciamo il Controsemestre Popolare e di Lotta
Noi Restiamo