Joseph Halevi ci ha inviato un breve intervento sui temi sollevati da Giorgio Gattei all’assemblea nazionale di Noi Restiamo del 19 Ottobre. Lo pubblichiamo volentieri, nella speranza di alimentare un dibattito che sia utile per tutti e tutte. Continua il nostro percorso verso la costruzione di un discorso alternativo a quello del padrone!
Ho visto e ascoltato il video con l’intervento di Giorgio Gattei all’assemblea nazionale di Noi Restiamo a Torino. Stimo Gattei, ma non sono d’accordo con quanto afferma.
Il suo ragionamento, la trasformazione della tesi di Piketty in caduta tendenziale del saggio di profitto, potrebbe essere in parte plausibile se non ci fosse capacita’ inutilizzata come elemento costante del sistema.
Infatti con capacita’ inutilizzata il saggio di profitto (P/K = r) , ossia il rapporto tra Profitto e Capitale, cambia sostanzialmente, così come il rapporto fra Reddito e Capitale (Y/K).
Infatti se si pone Y = auK ove a = Y/K a piena capacita’ mentre u e’ il tasso di utilizzo degli impianti, rK = P diventa: Y(r/au) = P.
Risolvendo per r si ottiene:
r = (P/Y)au.
Ora (P/Y) e’ la quota dei profitti sul reddito, quindi il saggio di profitto e’ determinato dalla dinamica di tre variabili: dalla distribuzione del reddito, dalla variabile tecnologica a, che non e’ il saggio massimo di profitto a salario zero come invece dice Gattei e dal tasso di utilizzo degli impianti u. Pertanto ci vogliono altre due equazioni per fare un ragionamento coerente su r.
Anche facendo l’ipotesi che tutta la capacità sia utilizzata, ossia u =1, il sistema non si determina e mi sembra lapalissiano che non si può’ ragionare facendo l’ipotesi di P = Y, con salario zero facendo diventare r = a.
Aggiungo un poscritto. Il ragionamento di Piketty e’ errato fin dall’inizio. Esso si basa su una tendenza sistematica del saggio di profitto ad essere maggiore del tasso di ricrescita della produzione e dell’economia, ossia r > g. Ma questa diseguaglianza c’e’ sempre! C’e’ anche in condizioni di distribuzione del reddito costante e tendenzialmente egualitaria. Si desume dal teorema di Pasinetti che porta all’equazione di Cambridge. Per ogni valore della propensione al risparmio sui profitti superiore alla propensione al risparmio sui salari r sara’ maggiore del tasso di crescita g, purché’ il tasso di risparmio sui profitti sia minore dell’unita’. Dall’equazione di Cambridge abbiamo g = sp*r ove sp e’ il tasso di risparmio sui profitti. E’ ovvio che sp < 1 quindi r > g sempre.
Joseph Halevi, University of Sydney