Povera università, ridotta a nominare la “Miss Chirurgia Plastica”…

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Non c’è bisogno di ricordare al grande pubblico quali sono i meriti che il nostro sistema universitario, da qualche anno a questa parte, può annoverare nel proprio curriculum: preparazione al lavoro gratuito, organizzazione aziendale della formazione, mercificazione del sapere.. Ma da oggi l’università nostrana potrà vantarsi anche di patrocinare un concorso di bellezza.

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Quei pazzi uomini della pubblicità – Mad Men (recensione)

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Coca Cola. Il primo e il più iconico dei marchi delle grandi multinazionali che, in verità, non produce che una bevanda, a cui i suoi proprietari hanno saputo costruire un’aurea di vera magia.

È con la pubblicità più famosa degli anni ’70, in cui tanti ragazzi di diverse etnie cantano di pace e bellezza e coca cola nel mondo (girata tra l’altro a Roma), che si conclude una serie televisiva epocale: Mad Men.

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Sugli usi sociali della scienza. Riflessioni da “Vita di Galileo” di Bertold Brecht

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L’opera teatrale Vita di Galileo di Bertold Brecht ci fornisce un grande spunto di riflessione sul ruolo storico della scienza e i suoi rapporti con le masse popolari.

La vicenda di Galilei è nota: fu costretto all’abiura dalla chiesa cattolica per la sua adesione alla teoria eliocentrica, che contraddiceva il geocentrismo presente nella libro della Genesi. Continua a leggere

Resistere alla NATO

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RESISTERE ALLA NATO

Convegno nazionale. Roma csoa Ex Snia
sabato 30 maggio ore 15

Noi Saremo Tutto – Noi Restiamo

La guerra è alle porte di casa. Conflitti più o meno dichiarati circondano “l ‘Europa della pace e della democrazia” come ci viene raccontata. Succede poi che, all’improvviso, la guerra irrompa anche nelle nostre città sotto diverse forme. Dai lupi solitari della Guerra Santa ai massicci provvedimenti contro le lotte sociali e politiche , il conflitto, la guerra asimmetrica più o meno armata rimane l’unica forma utilizzabile per normalizzare la propria cittadella imperialista e per tentare uscire dalla crisi strutturale da cui il capitalismo non può uscire se non con una massiccia distruzione di capitale in eccesso, ottenibile solo con un conflitto dichiarato.

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Roma: Resistere alla NATO – Convegno

MANIFESTO NATO web-2Titolo: Roma: Resistere alla NATO – Convegno
Luogo: Centro sociale “C.S.O.A. ex Snia Viscosa”, via Prenestina 173, Roma
Collegamento: Clicca qui
Descrizione: Resistere alla NATO
Convegno per comprendere, organizzarsi e agire

intervengono:
Sergio Cararo – Rete dei Comunisti
Antonio Mazzeo – No Muos
Francesco Piccioni – Contropiano
Emilio Quadrelli – saggista
Ora inizio: 15:00:00
Data: 2015-05-30

“Israele-Palestina, alla radice del conflitto”. Intervista a Joseph Halevi

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Ormai più di un anno fa, subito dopo l’offensiva israeliana su Gaza, un compagno di Noi Restiamo ha realizzato un’intervista a Joseph Halevi (docente presso la University of Sydney). L’intervista è rimasta inedita fino ad oggi, ma è ancora molto attuale. Abbiamo deciso quindi di pubblicarla in prossimità dell’anniversario della Nakba.

Vincenzo Maccarrone: il recente conflitto di Gaza è stato l’ennesimo evento di violenza fra il popolo israeliano e quello palestinese. Se volessimo risalire alle radici di questa violenza, dove dovremmo scavare?

Joseph Halevi: come dinamica iniziale dovremmo partire già dall’inizio dell’insediamento colonizzatore, non tanto quando arrivarono i primi ebrei a fine ‘800 – in quel caso si trattava di attività private, auto-finanziate – ma da quando iniziò, se vogliamo dare una data, la fondazione della città di Tel Aviv nel 1909. Tel Aviv sorge sulle rovine di sei villaggi arabi. Cosa era successo? Coloro che sostenevano la colonizzazione, in questo caso già colonizzazione sionista, compravano le terre presso proprietari terrieri arabi, che erano in gran parte feudatari assenteisti (la maggior parte stava a Beirut) e poi, con il fido di proprietà, sfrattavano i contadini che lavoravano su quelle terre. E questo è un atto di violenza: usavano il titolo di proprietà come titolo di sfratto, rompendo sostanzialmente quelle leggi consuetudinarie- quasi nulla era codificato, essendo quello ottomano un sistema semi-feudale- per cui i fellahin (contadini) arabi vivevano lì. È simile al processo delle enclosures inglesi.

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Osservazioni intorno a “Week End” di Jean-Luc Godard

godardEsiste un filone cinematografico, che comprende opere e autori che hanno segnato il passo nella storia della cinematografia, ma anche artisti e oggetti filmici meno conosciuti al grande pubblico, ma non per questo meno significativi. Tale filone si caratterizza per un utilizzo del mezzo cinematografico finalizzato a narrazioni, immagini e simboli di conflitto contro l’ordine capitalistico, di alternativa allo stato di cose presente. Ciò non riguarda solo il contenuto di tali opere, ma il concetto stesso di produzione cinematografica e distribuzione sotteso a certi interessanti esperimenti. Questo vuole essere il primo contributo di una serie di “riscoperte” di questo genere di cinematografia, senza la presunzione di scoprire gemme dimenticate dal fondo sedimentato della storia. Quello che ci interessa è mettere alla prova, tentare di capire in che modo il cinema è stato, e può ancora essere, arma di critica e mezzo di “catarsi” dai cascami culturali dell’ideologia dominante.
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