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Conoscere il jobs act per combatterlo – di iononlavorogratis

Mercoledì alle H.17:00 proproniamo all’interno del percorso e con i compagni di iononlavorogratis un momento di dialogo e confronto per discutere del Jobs Act e dei decreti attuativi che entreranno in vigore in questo periodo.

Dopo un autunno di iniziative e dibattiti, dopo le contestazioni al Recruiting Day e al Career Day, alla presenza dei ministri dell’austerity all’azienda-Unibo e all’inaugurazione dell’anno accademico di Dionigi&Renzi, continua il percorso di #iononlavorogratis verso la mobilitazione contro l’Expo di Milano, modello di sperimentazione della precarizzazione definitiva.

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“Magazzino 18” e il vittimismo italiano

Magazzino-18

Bologna “la rossa”, la chiamavano: da tempo abbiamo potuto verificare fino a che punto ciò non sia più vero. Di recente lo si è visto nel tentativo di impedire un dibattito sulle foibe all’interno dell’università, con la presenza di storici e ricercatori contro il revisionismo storico. E la situazione si è ripetuta negli ultimi quattro giorni con l’assordante silenzio da parte della “società civile democratica” cittadina, in risposta allo spettacolo Magazzino 18 di Cristicchi, ospitato in uno dei principali teatri cittadini, l’Arena del Sole. Per quanto ci riguarda non potevamo rimanere indifferenti di fronte allo scempio della verità storica nel nome dell’equidistanza fra vittime e carnefici, per di più basate su fonti palesemente fasciste come il libro “Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani”. Per questo durante lo spettacolo di oggi pomeriggio abbiamo “inondato” di volantini la platea ricordando l’occupazione italiana e fascista nelle zone dell’ex Jugoslavia.

A seguire il volantino e il nostro articolo critico sullo spettacolo Magazzino 18.

VolantinoRetro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco il nostro articolo critico sullo spettacolo di Cristicchi:

Immaginate il vostro mondo che stranamente diventa altro […] All’improvviso vi sentite estranei, come alieni rispetto a quella che pensavate fosse la vostra terra, perché nel frattempo altri se ne stanno appropriando, altri sono arrivati e si prendono il vostro posto.

Queste parole fanno parte del monologo con cui Simone Cristicchi apre lo spettacolo teatrale Magazzino 18. È strano come certi discorsi abbiano un senso fortemente ambivalente, specie se si tratta della storia di un confine geografico, come quello italiano nord orientale. Si potrebbe benissimo immaginare (avendo il coraggio e la coscienza di farlo) che quel discorso fosse stato  pronunciato da un ipotetico abitante di Ljubljana, mentre testimoniava i giorni dell’occupazione italiana, quando la città fu interamente cinta da filo spinato e trasformata in un unico grande campo di concentramento. Così non è in Magazzino 18, che nasce come racconto dell’esodo della popolazione giuliano-dalmata in seguito alla fine della seconda guerra mondiale. Trattandosi di un argomento estremamente complesso, tanto più se lo si propone in chiave artistica, ci si aspetterebbe una cura particolare per i riferimenti storici che non faccia torto ai fatti. Ma quello di Cristicchi è un racconto certamente improntato più all’emozionalità e al pathos che alla razionalità della ricostruzione storica [1]. Un’operazione che ha un preciso senso politico, per quanto l’attore e cantautore si sforzi di negarlo.

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Whiplash come pretesto. Note sulla critica dell’ideologia artistica

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Recentemente è apparso sull’Internazionale un articolo [1] di Goffredo Fofi sull’ultimo film di Damien Chazelle, Whiplash, vincitore di ben tre premi Oscar quest’anno. L’articolo in questione parla del film come di “una favola per gonzi di destra”, cosa che ha fatto storcere il naso a più di uno spettatore [2]. Non è nostra intenzione difendere a spada tratta Fofi, che non ne ha certo bisogno, ma vorremmo soffermarci su un particolare appunto che gli viene mosso, perché crediamo sia perfetto segno dei tempi in cui viviamo: criticare un’opera perché “di destra” o “di sinistra” sarebbe sbagliato.

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L’austerità in casa, la guerra alle porte

ROMPERE LA GABBIA DELL’UNIONE EUROPEA PER USCIRE DALLA CRISI E DALLA GUERRA

IMG-20150302-WA0002È ormai evidente come la tesi delle classi dominanti che vede nella costruzione dell’Unione Europea una spinta verso “la pace e la prosperità dei popoli” sia solo la maschera ideologica di una realtà ben diversa. Dai trattati di Maastricht in poi, l’UE si è sempre più apertamente dimostrata per quello che realmente è: un polo imperialista che entro i suoi confini conduce una guerra senza quartiere ai diritti dei lavoratori e dei propri cittadini e che si proietta all’esterno in modo aggressivo e militare per l’accaparramento di nuove risorse e di mercati di sbocco per i propri capitali. Continua a leggere

28 febbraio: Roma rigetta Salvini, Milano prende una boccata d’aria buona

È con il cuore carico di soddisfazione che in questa domenica di fine inverno pensiamo alla bella giornata di ieri, a come la sinergia di ragionamenti, sigle e contenuti diversi abbia saputo intrecciare un discorso ampio che vada aldilà della sommatoria delle sue parti.

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Quel che resta di Selma

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Negli ultimi anni si sta affermando una sorta di nuovo filone nella cinematografia hollywoodiana, al quale appartengono film come The Butler (2013), Dodici anni schiavo (2014) e il recentissimo Selma – La strada della libertà. Pur nelle notevoli differenze stilistiche, tutti questi film trattano in modo epico la storia della minoranza afroamericana nel periodo della schiavitù e della segregazione razziale.

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BO – Cena popolare – support Contropiano.org

cenacpTitolo: BO – Cena popolare – support Contropiano.org
Luogo: @CSO Terzopiano, via Irnerio 13, BOLOGNA
Collegamento: Clicca qui
Descrizione: Porcheta, fagiolata, spadellata di verdure, vino bianco/rosso

Costo 10 EURO

Prenotazioni 3473343321
3472433982

organizzano e partecipano:
Palestra popolare T. Stevenson
Campagna Noi Restiamo
Radio Machete
Ora inizio: 20:00:00
Data: 2015-02-21

28/02: MAI CON SALVINI / DIGNITA’ PER IL LAVORO

20150219_021522Eccoci arrivati all’ultima tappa del tour salviniano che, dopo sicilia e campania, si appresta a percorrere le vie della capitale. Si resta spaesati ad un primo colpo d’occhio nel veder la LegaNord in cerca di consensi tra le cicale del sud Italia e in quella Roma ladrona colpevole di tutti i mali dell’industrioso nord. Basta tuttavia fermarsi a ragionare un minuto e far mente locale per ricordarsi di chi stiamo parlando… 20150219_03060420150219_033449La destra reazionaria non ha mai né una teoria organica, né una tattica politica coerente, le quali due cose possono variare all’occasione nella forma e nei contenuti, ma ciò che resta invariato è la sua funzione: la Continua a leggere

Campagna con il Donbass antifascista: un mese di iniziative

Apriamo a Bologna la nostra campagna con il Donbass antifascista, a breve le altre iniziative, intanto ci vediamo il lunedì 16/02 per l’aperitivo, con la mostra fotografica sul Donbass, e la presenza di rappresentanti della comunità ucraina dell’Emilia-Romagna per aggiornamenti, racconti e dibattito

No pasaran!

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