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CON I MIGRANTI vuol dire CONTRO OGNI GUERRA: il PD e i governi dell’UE prima uccidono poi piangono

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Con queste poche ma drammatiche parole oggi abbiamo tentato di aprire una breccia nella coscienza dei partecipanti alla Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi tenutasi a Bologna nel tardo pomeriggio. In tutto il continente si vedono migliaia di persone onestamente democratiche e tante realtà collettive aderire in questi giorni alla chiamata in solidarietà con i profughi che premono alle frontiere della fortezza europea. Una cortina di buonismo di cui la classe dirigente dell’Unione Europea, e i suoi attori nazionali, stanno opportunisticamente cercando di ammantarsi tramite un’operazione mediaticamente riuscitissima. Un lavacro per le coscienze di chi ha le mani ancora sporche del sangue versato nelle guerre che ha alimentato dal Nord Africa alla Jugoslavia, passando per il Medio Oriente.

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Resistere alla NATO

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RESISTERE ALLA NATO

Convegno nazionale. Roma csoa Ex Snia
sabato 30 maggio ore 15

Noi Saremo Tutto – Noi Restiamo

La guerra è alle porte di casa. Conflitti più o meno dichiarati circondano “l ‘Europa della pace e della democrazia” come ci viene raccontata. Succede poi che, all’improvviso, la guerra irrompa anche nelle nostre città sotto diverse forme. Dai lupi solitari della Guerra Santa ai massicci provvedimenti contro le lotte sociali e politiche , il conflitto, la guerra asimmetrica più o meno armata rimane l’unica forma utilizzabile per normalizzare la propria cittadella imperialista e per tentare uscire dalla crisi strutturale da cui il capitalismo non può uscire se non con una massiccia distruzione di capitale in eccesso, ottenibile solo con un conflitto dichiarato.

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Chi soffia sui venti di guerra

Sembra di essere tornati indietro di cento anni netti, quando le testate giornalistiche si facevano trombe di guerra al servizio di quella classe politica tutta -a parte qualche significativa scissione- che la guerra la voleva a tutti i costi.

Sembra di tornare a leggere le parole di D´Annunzio sulle colonne del Corriere della Sera, o quelle del giovane Mussolini sul suo nuovo Popolo d´Italia, finanziato direttamente dalla Francia.

Oggi come allora la classe politica tutta, e questa volta senza nessuna ribellione in vista, é pronta, vuole e desidera la guerra, e oggi come allora la stampa libera e democratica del nostro paese é pronta a farsi cassa di risonanza dell´interventismo del Pd, del dinamico duo Renzi&Mogherini, e della UE unita ancora nel mortale abbraccio della Nato con gli USA. Anche qui, senza che nessun fronte “neutralista” sembri possa esistere.

Non ci scandalizziamo ormai piú per niente, ma non per questo dobbiamo abituarci alle oscenitá militariste che escono ogni giorno dagli editoriali e dagli articoli di Repubblica e del Corriere che proprio come la propaganda del 1914 e del 1939 vogliono spingere l´opinione pubblica a supportare un intervento contro la Russia, proprio come ai bei tempi andati.

Affronteremo ora, brevemente, l´editoriale del 5.09.2014 di Ezio Mauro su la Repubblica. Basterebbe il titolo “L’Occidente da difendere“ a fare rizzare i capelli ai sinceri democratici e pacifisti, ovvero proprio quelli che nel 2001 e nel 2003 leggevano la Repubblica come ultima possibile resistenza pacifista “intellettuale” contro gli allora Bush e Berlusconi. Ma si vede che la guerra é bella o brutta a seconda di chi la combatte.

Questo Occidente da difendere fa inoltre riaffiorare alla memoria i peggiori teorici politici degli ultimi anni, la Fallaci in Italia, Huntington negli States, che –sempre al tempo- venivano accusati di essere in odore di fascismo, o quantomeno un tantino xenofobi e razzisti, proprio nel senso di porre la propria razza, anche se adesso si chiama “civilitá”, ed é quella occidentale, al di sopra delle altre.

Il nostro caro Ezio misura con inquietudine gli sconfinamenti di Putin, ma non il governo nazista di Kiev che bombarda la cittá, e che le sanzioni –guarda un po´, non abbiamo imparato proprio niente- non portano altro che un maggiore nazionalismo. Scopre lo spirito imperialista della Russia, ma non la pressione militare che la Nato ha strategicamente portato avanti negli ultimi anni assorbendo in sé i paesi confinanti. Per poi volare senza soluzione di continuitá ed atterrare placidamente sul Califfato Islamico, tracciando cosí un tracciato che unisce inseparabilmente uno Stato sovrano e un gruppo militare odiato da tutti e ponendo cosí un netto confine che distanzia Noi, l´Occidente e la civiltá, e gli Altri, il resto del mondo e la barbarie.

Ezio ne deduce che se due “parti del mondo” (!) designano l´Occidente come loro nemico, allora questo Occidente deve esistere, e deve esserne cosciente, e quindi difendersi combattendo il non-Occidente. La banalitá costruttivista di questa analisi é nauseante. La Russia non ha dichiarato nessuna guerra all´Occidente, ma sta agendo in maniera difensiva, per quanto violenta, all´espansionismo della Nato, che era una clausola piuttosto naturale in seguito al crollo dell´URSS. Il Califfato prima che all´Occidente sembra avere dichiarato guerra all´Islam stesso, entrando in conflitto contemporanemanete contro tutti gli Stati esistenti, tanto che in questo momento dobbiamo in qualche modo sostenere addirittura i nostri eterni nemici quali l´Iran, la Siria, e addirittura i Curdi.

Cosa dovremmo fare quindi? Dobbimo ridefinire l´Occidente “come un elemento della nostra identità culturale, istituzionale e politica”.

L´ultimo grande argomento del buon Ezio é la solita paternale contro la crisi e sul fatto che la democrazia deve tornare ad affermarsi con forza dentro i confini per rafforzare le istituzioni eccetera.  Ma quello che vuole dire veramente ha il vecchio sapore della democrazia esportata sulla punta delle baionette, un Occidente ricostruito a partire dalla sua base militare, lodando quindi il summit gallese della Nato ed esortandolo a fare di piú.

Non analizzeremo piú a fondo questo sgraziato peana, né vogliamo entrare nei suoi analoghi cantati dagli altri giornali.

Solo un paio di concetti é bene ribadire, che é la lezione che ci hanno fatto alle elementari sulla guerra, la piú semplice, e che viene troppo spesso dimenticata. Non esistono guerre di valori, ma solo guerre economiche; se il tuo paese vuole entrare in guerra ti mostrerá il tuo avversario come un mostro, lo disumanizzerá in modo che tu non abbia problemi poi ad ucciderlo.

Nel 1915 i mostri erano gli Austriaci, nel 1940 erano gli Inglesi, i Francesi e i Russi, nel 1943 si sono traformati in Tedeschi. Oggi i mostri sono di nuovo i Russi, e gli Islamici… Il ruolo di Ezio ­–il ruolo dei mezzi di disinformazione di massa- é ripetercelo finché non ce ne convinceremo e lo accetteremo senza problematizzare né fare domande, in modo che tutti sventolino la bandiera italiana quando entreremo in guerra, e che tutti gridino “cannoni” alle adunate di piazza.

Noi non ci faremo incantare. Essere pacifisti é un buon inizio, ma bisogna essere anitfascisti e antimperialisti sempre per capire chi conduce le guerre, perché, e dove.

Noi restiamo