Archivi tag: repressione
Intervista a un militante di Ernai (organizzazione giovanile indipendentista – Euskal Herria)
Come campagna Noi Restiamo abbiamo avuto l’opportunità di ospitare lo scorso 26 marzo l’iniziativa organizzata in varie città d’Italia dall’organizzazione di solidarietà internazionale verso i Paesi Baschi – EHL, Euskal Herriaren Lagunak – a cui abbiamo recentemente aderito. Abbiamo avuto modo in quell’occasione di intervistare un compagno basco membro dell’organizzazione giovanile Ernai, indagato e poi assolto nel processo di illegalizzazione delle organizzazioni giovanili basche, e che ha ricalcato poi i temi affrontati nel partecipato dibattito serale svolto al CSO Terzopiano di via Irnerio 13 a Bologna.
Nell’intervista abbiamo potuto raccontare quella che è la situazione della lotta del popolo basco, ma è per noi anche un tassello importante per aprire un dibattito rispetto a questioni politiche che riteniamo centrali rispetto al contesto in cui ci troviamo in Europa oggi e con cui siamo chiamati a confrontarci. Continua a leggere
La gioventù basca non si arresta! Euskal Herria non cammina sola!
La lotta non si arresta!
Ieri, nell’aula bunker delle Valletta a Torino si è svolto l’ennesimo attacco repressivo nei confronti del movimento No Tav: quasi 150 anni di condanna per 53 compagni che, come tanti, hanno manifestato quel 3 luglio del 2011 per difendere la Val Susa da quell’opera distruttiva e criminale che è il TAV. Continua a leggere
Idra sotto sgombero: la nostra solidarietà
Continua il pugno di ferro dell’amministrazione comunale bolognese verso chi legittimamente lotta per avere un tetto sopra la testa. Questa mattina infatti, gli attivisti di Idra, che da quasi due mesi occupano uno stabile in via Albiroli di proprietà della Curia, si sono svegliati coi reparti di celere sotto casa. Non certo il miglior risveglio possibile. Continua a leggere
Da Bologna a Euskal Herria: la solidarietà è un’arma!
Dopo aver appreso dei vergognosi arresti di avvocati, attivisti e sindacalisti (sedici in tutto) appartenenti ai gruppi indipendentisti baschi, compiuti dalle forze di repressione spagnole, abbiamo ritenuto opportuno portare la nostra solidarietà a chi, giorno dopo giorno e nonostante le violenze subite, lotta per l’autodeterminazione del proprio popolo. Continua a leggere
NoExpo: comincia la mobilitazione, nonostante i divieti
Sabato 17 Gennaio a Milano si è svolta con successo la prima assemblea verso l’apertura di Expo prevista per l’1 maggio
, assemblea estremamente partecipata nonostante i migliori sforzi del Prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca. Questi infatti aveva disposto ieri la chiusura della Statale, dove la due giorni avrebbe dovuto avere luogo, per tutta la durata del weekend, per la “sicurezza di studenti, personale e docenti”.Dai luoghi di studio e di lavoro contro Jobs Act e repressione
Attaccati nei luoghi di formazione: ieri per le strade assieme ad Hobo, al fianco di Loris. Attaccati sul posto di lavoro: oggi torniamo a prendere parola contro il Jobs Act.
Nella giornata di ieri, a partire dalle manganellate dopo lo sgombero del Community Center in via Filippo Re e continuando con le botte e i blitz polizieschi in rettorato, siamo stati costretti ad assistere a uno scenario di aggressione capestra al quale rettore, cda dell’Unibo e le cerchie conniventi della classe dirigente e dell’amminsitrazione locali targate PD vorrebbero abituarci. Ma non smetteremo di rivendicare il nostro diritto alla città, la nostra opposizione a un progetto di presunta normalizzazione della società accelerato dalla crisi, in cui chi può ha tutto e gli altri dovrebbero azzuffarsi tra loro. Ieri invece a Bologna in tanti abbiamo dimostrato che la testa la alziamo, sì, ma contro chi pretende di comandarci, che quel progetto non potranno praticarlo sulla pelle nostra e di tutti coloro che sapranno immaginare un futuro alternativo agli interessi di una politica asservita al capitale in crisi. Un punto di partenza per tutto questo è consolidare e rilanciare l’autonoma agibilità politica di quei settori sociali che subiscono l’attacco dall’alto, creando massa critica intorno ai punti di accumulo esistenti.
Non permetteremo quindi che la componente giovanile sia azzittita o peggio cacciata dalla zona universitaria di cui dovrebbe essere protagonista, per questo saremo sempre al fianco di tutte le realtà, i collettivi e i laboratori politici colpiti dalla repressione. Per questo siamo stati al fianco di HOBO e Loris durante tutta la giornata di ieri, perchè si sappia forte e chiaro che se toccano uno toccano tutti!
Oggi pomeriggio torniamo per le strade contro il JOBS ACT, con un presidio in piazza XX settembre a partire dalle 17, che rilanci a 360 gradi un’opposizione giovanile al fianco del sidacalismo conflittuale.
Servi nei luoghi di formazione e schiavi sul mondo del lavoro: questo è il futuro che qualcuno si sta immaginando per i giovani delle aree deboli di questo continente, ma noi abbiamo altri piani in testa, e in giornate come quella di ieri e di oggi vogliamo rilanciarli a testa alta!
Noi restiamo
Ancora sgomberi, ancora vergogna
E’ con sgomento e rabbia che, all’indomani delle elezioni europee, assistiamo allo sgombero dello stabile occupato “Taksim” di Bologna.
Ancora una volta constatiamo come la risposta delleistituzioni cosiddette democratiche a chi tenta di proporre soluzioni aproblematiche reali, sempre più pressanti, non sia altro che violenza erepressione. Il lancio dalle finestre di oggetti presenti all’interno dell’edificioda parte delle forze dell’ordine testimonia anche la mancanza di un qualsiasitipo di rispetto nei confronti di chi nelle occupazioni prova a portare avantila propria vita, derubata ogni giorno di diritti e dignità.
Non si può continuare a condannare le occupazioni in nome diun vuoto concetto di legalità, occorre rendersi conto che sono il segnale delfatto che esiste un’emergenza a cui le istituzioni nazionali non dannorisposta, impegnate come sono ad applicare i tagli e le misure restrittiveimposte dall’Unione Europea.
Invece, proprio dai risultati elettorali impariamo che in
questo paese continua a dilagare chi vota ancora “la sicurezza, la disciplina”,per abitudine o per genuina fiducia verso la patina dorata che ricopre il massacrante programma europeo applicato dal PD, che continua a ignorare situazioni di emergenza sociale come quella abitativa e molte altre.
Per questo, la lotta per il fondamentale diritto alla casa non si fermerà, così come non si fermerò la battaglia politica e culturale da portare nella società, al fine di smascherare i veri agenti del disagio e della crisi.
Solidarietà ai compagni occupanti di Taksim, la lotta va avanti.
Noi Restiamo
28/5/2014
“No ai fogli di via”, manifestazione in Prefettura
Dopo i divieti di dimora per piazza Verdi appuntamento oggi pomeriggio alle 17 in piazza Roosevelt. Attestati di solidarietà da Usb, Tpo, Làbas, Cua, Hobo, Noi Restiamo, Ross@, Rdc, Vag61, Coalizione Sans-papiers e Migranti, Primo Moroni.
Stamattina, 6 marzo, polizia e carabinieri hanno consegnato a 12 compagni/e dei movimenti bolognesi dei provvedimenti giudiziari per i fatti del maggio 2013 in piazza Verdi. Gli attivisti sono tutti stati colpiti da “divieto di dimora” nel comune di Bologna.
Tra loro c’è Giorgio, noto militante di Asia-Usb, che da anni porta avanti in città la lotta per il diritto all’abitare e per i diritti dei rifugiati, così come compaiono molti nomi di esponenti del Cua e del Tpo.
Con questa azione, che molto ricorda gli arresti di Roma e Napoli di poche settimane fa, la repressione cerca ancora di porre un freno alle lotte di chi reclama casa, reddito e dignità per tutti.
Noi Restiamo Bologna esprime la più ferma condanna a questa azione repressiva e la più forte solidarietà a tutti i compagni e le compagne colpiti in queste ore.
Iinvitiamo tutti e tutte al presidio sotto la Questura , in p.zza Roosevelt, alle 17:00.
Saremo lì per difendere i nostri compagni e le lotte che insieme abbiamo e stiamo portato avanti.
Noi Restiamo Bologna
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